ARTETIVU LAB  anno 2011 - Scheda critica di Roberta Filippi

Dalla presentazione realizzata nella sede di ARTE TIVU  Marcon (VENEZIA)

 

Nell’arte la realtà spesso non coincide con il reale, con ciò che è visibile e tangibile, ma con le emozioni della coscienza. Entrare nell’atmosfera delle opere di Claudio Caldana, significa proprio entrare nella parte più intima di noi stessi, riuscire a percepire emozioni nascoste a volte dimenticate, ma pur sempre vive dentro di noi. Un gioco di luci e di ombre crea trepidazione, accentuata dai diversi volumi dell’impasto a materico.

Il colore, la materia che si pone sulla tela, diventa il mezzo attraverso il quale l’artista riesce a lasciare le impronte di una espressività interiore e a creare un dialogo tra l’osservatore e ciò che vi ha osservato.  Dal centro del dipinto parte sempre un bagliore di luce e un grido di speranza, la volontà di portar fuori qualcosa del nostro io, dei nostri pensieri e le immagini profonde della nostra mente, spesso oscure e cupe; luce che è data dal contrasto dei toni.

 Dal miscuglio dei colori emerge sempre il bianco, a volte sporco, a volte nitido come nitidi o confusi sono i pensieri umani. Sul bianco si appoggia il rosso della passione e dell’energia, il nero della paura, l’azzurro della serenità, il giallo del calore e della pace.

Sentimenti diversi che; a fatica, a volte l’essere umano riesce ad esprimere fino in fondo. Valori che vanno scomparendo sopraffatti dal desiderio di benessere materiale, valori che tornano a galla come in un’esplosione attratti dalla luce della speranza.